CHI SIAMO

In occasione dei preparativi per organizzare il Pellegrinaggio Mondiale dei Bambini a Lourdes, tenutosi alla fine di Giugno del 2003, nel corso di una delle tante riunioni si è sentita l’esigenza di affrontare un impegno così importante in modo più adeguato, vista la particolarità dei soggetti a cui era dedicato.
Così, a partire dalla fine di Aprile l’Unitalsi ha dato la possibilità di frequentare un corso di formazione e di animazione per i giovani che partecipavano a questa grande avventura, per poter essere pronti ad accogliere e accompagnare i piccoli lungo questo viaggio. Iniziarono, come per gioco, le lezioni: la cosa più bella è stato vedere come circa trenta giovani, provenienti da diverse sottosezioni, abbiano iniziato a lavorare insieme, per un'unica meta "Lourdes Bambini". In questa bellissima atmosfera che ci ha sempre più coinvolti e resi amici è nata questa compagnia, senza grosse aspettative, ma solo la voglia di giocare e crescere insieme a loro. Il nome di questo gruppo è nato per caso da uno di noi che un giorno a Lourdes, preso dall'euforia del momento, ha gridato: noi siamo la "compagnia dei colori", e un bambino gli ha chiesto perché; lui ha risposto: "perché coloriamo la vita".
Da quel momento in poi, cominciando prima tra di noi e poi in pubblico abbiamo deciso di chiamarci così.

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domenica 13 marzo 2011

ARTICOLO - VENDEMMIA 26 SETTEMBRE 2010

LA COMPAGNIA DEI COLORI PRESENTA LA VENDEMMIA DEL 26 SETTEMBRE 2010

Nella limpida mattinata del 26 settembre 2010, la sveglia suonò presto per i bambini della Compagnia Colori: era il giorno della vendemmia!

I lettori, infatti, devono sapere che “fare il vino” non è faccenda esclusivamente da adulti, ma può trasformarsi in un serissimo incarico per bambini ed anche per bambini disabili. La nostra giornata autunnale a vendemmiare ne è stata la prova tangibile.

I volenterosi ed entusiasti vignaioli si diedero appuntamento insieme ai loro genitori e alla Compagnia Colori in quel della Franciacorta, ospiti di altrettanto entusiasti e disponibili viticoltori, che, aperto il cuore all’esperienza nuova di una vendemmia a misura dei più piccoli, aprirono anche la loro vigna.

Un enorme trattore fece sgranare tutti quegli occhietti: oltre ad essere grande e colorato, era carico di cassette vuote, da riempire fino all’orlo con l’uva che gli stessi bambini avrebbero raccolto con le loro mani! Allora forza, forbici alla mano!

Allegria e gote rosse fecero da padroni: ordinatamente distribuiti lungo i filari, i nostri vignaioli, seguendo le istruzioni degli esperti, potarono con pazienza e attenzione, “spremendo” a fondo, è proprio il caso di dirlo, le loro forze e facendo a gara a chi riempiva più velocemente i contenitori posizionati alla loro portata e li svuotava al punto di raccolta. Si fermarono, di malavoglia e borbottando un “ancora un po’ ”, soltanto quando la famiglia di viticoltori diede l’alt per il pranzo.

Dal mio osservatorio privilegiato di aiutante vignaiola, ho notato il miracolo di gambette disabili che, via dalla carrozzina, stavano in piedi, sorrette da braccia robuste e braccia non abili guidate da altrettanto robusti muscoli, che consentivano la presa delle forbici.

Ah, cos’altro ho osservato? Grandissimo impegno e dedizione da parte di tutti e qualche sguardo intenerito dei genitori e degli accompagnatori che ammiravano le loro creature, forse per la prima volta in questa insolita veste.

Dopo la meritata pausa, il pomeriggio vide la seconda fase dell’operazione : la spremitura dell’uva.

La corte della grande fattoria vicina ospitava tini pieni dell’uva raccolta al mattino, che aspettavano soltanto i piedini dei vignaioli per essere calpestata e spremuta. Toglietevi le calze e pestate!

All’incitamento del clown Calzino, la squadra dei vignaioli riprendeva a lavorare!e che energia!!

I piedini nei tini continuavano a pestare e non volevano più uscirne! Anche i più timidi e riluttanti presero gusto e solo un tavolo imbandito di pane e nutella per la merenda riuscì a distrarre i nostri operai operosi!

Qualche gioco pomeridiano concluse la giornata di festa, trascorsa in amicizia, nella semplicità e nella bellezza della natura e delle attività imparate e svolte.

I lettori probabilmente ricorderanno il celebre brano evangelico della vite e dei tralci: solo rimanendo uniti alla vite , i tralci producono frutto.

L’assonanza con quanto raccontato sopra è forse scontata, ma non posso fare a meno di ripensare a quel Vangelo, vivo e vissuto in quella domenica.

Quanto frutto hanno prodotto quei piccoli tralci, alcuni logori e malandati nella salute fisica e /o psichica, ma così pieni di VITA!

Non posso fare a meno di ripensare al Vangelo vivo mentre gioivo con loro e sentivo la vivacità in ogni minimo movimento e la gioia di fare da soli (beh, con qualche aiutino…) “cose da grandi”.

E’ questa la concretezza del Vangelo: uniti in terra e con il Cielo, i frutti maturano!

Che questo augurio e questa speranza accompagnino il cuore e le attività unitalsiane del 2011 !



Simona - Dottoressa Chitarrina

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