CHI SIAMO

In occasione dei preparativi per organizzare il Pellegrinaggio Mondiale dei Bambini a Lourdes, tenutosi alla fine di Giugno del 2003, nel corso di una delle tante riunioni si è sentita l’esigenza di affrontare un impegno così importante in modo più adeguato, vista la particolarità dei soggetti a cui era dedicato.
Così, a partire dalla fine di Aprile l’Unitalsi ha dato la possibilità di frequentare un corso di formazione e di animazione per i giovani che partecipavano a questa grande avventura, per poter essere pronti ad accogliere e accompagnare i piccoli lungo questo viaggio. Iniziarono, come per gioco, le lezioni: la cosa più bella è stato vedere come circa trenta giovani, provenienti da diverse sottosezioni, abbiano iniziato a lavorare insieme, per un'unica meta "Lourdes Bambini". In questa bellissima atmosfera che ci ha sempre più coinvolti e resi amici è nata questa compagnia, senza grosse aspettative, ma solo la voglia di giocare e crescere insieme a loro. Il nome di questo gruppo è nato per caso da uno di noi che un giorno a Lourdes, preso dall'euforia del momento, ha gridato: noi siamo la "compagnia dei colori", e un bambino gli ha chiesto perché; lui ha risposto: "perché coloriamo la vita".
Da quel momento in poi, cominciando prima tra di noi e poi in pubblico abbiamo deciso di chiamarci così.

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lunedì 29 agosto 2011

QUANDO IL PALLONE RUBA I COLORI ALL'ARCOBALENO

Ciao a tutti,

quelle che scorreranno di seguito sono le emozioni provate e condivise insieme ad altre fantastiche persone, in una nuova pagina di storia della Compagnia Colori.

L’evento che ha scatenato queste nuove sensazioni e’ stato il primo torneo di calcio della squadra clown dai mille colori.

Eh già, perché di anni alle spalle di carriera calcistica ne ho, ed e’ forse la mia più grande passione che ancora oggi a 36 anni non smette di emozionarmi.

Ho sempre giocato per vincere, per il gusto della competizione.

Da bambino hanno provato a dirmi “l’importante è partecipare”… ma quando scendo in campo do il massimo per un solo risultato che, se non si realizza, mi lascia l’amaro in bocca.

Invece questa volta, questo torneo, le persone che erano con me, dentro e fuori dal campo mi hanno fatto assaporare il gusto di partecipare, perdere ed essere felici (figurati se avessimo vinto), giocare non per se stessi o per la gloria ma ben si per chi sta fuori e con gli occhi sgranati ti guarda e stupito da ciò che vede e con un gran sorriso in volto inizia a fare il tifo per te.

Immaginate un campo da calcetto con una cornice di pubblico importante, grandi e piccini.

Immaginate tante squadre, ognuna di colore diverso, al massimo due, con le proprie divise sgargianti, calzettoni, pantaloncini, parastinchi e maglietta, tutto in ordine, tutto perfetto e come gladiatori si alternano nell’arena e si danno battaglia per un solo risultato….”la Vittoria”.

Chi vince esce tra gli applausi e sorridente, chi perde a testa bassa e ha qualcosa da rimproverarsi o magari se la prende con l’arbitro.

Be … in tutto questo, all’improvviso arrivano alcuni ragazzi, con le proprie borse e i propri amici che vengono a incoraggiarli … già..le loro borse, forse un pò troppo gonfie per contenere una semplice divisa di calcio … chi sa, magari nascondono una sorpresa e nessuno lo sa….

Cosi,nell’anonimato totale, raggiungono lo spogliatoio e di fronte a qualche avversario, che magari ha appena finito di giocare, iniziano a cambiarsi.

Ma dalle loro borse, non esce una maglietta di calcio, non esce un semplice pantaloncino da gara o un calzettone di un solo triste colore … ma ben si..udite udite … volano fuori parrucche colorate, cravatte multicolore, magliette mai viste su un campo di calcio, pantaloncini che neanche in spiaggia sono cosi luminosi e ancora trombe e trombette, occhiali che andrebbero bene ad E.T., bretelle e per finire trucchi e….fantastici nasi rossi !!!!!

Immaginate le facce di chi, in quel momento, si sta cambiando dopo aver giocato, ha vinto o magari ha perso e sta pensando alla prossima gara e si trova di fronte tutto ciò …

La sua espressione vale il prezzo di un biglietto al cinema e appena finito di vestirsi corrono a dirlo ai propri compagni.

Questi ragazzi li ho sempre visti dietro la nostra porta a tifare per noi !

Ed ora eccoci, siamo pronti, siamo belli, colorati, truccati e ci avviamo verso il campo.

Usciamo allo scoperto e ci prepariamo a scendere nell’arena e qui…cambia tutto.

Il torneo vedrà e vivrà una cosa che non era mai successa nella sua storia, la prima squadra clown sta per scendere in campo.

Man mano che ci avviciniamo al campo, tra suoni e risate … quando appoggiamo il piede sul campo di gioco, una sola emozione si fa largo tra la gente: “stupore”

Ed io ho potuto constatare 3 tipi di stupore perché credetemi, non sono “mica” tutti uguali …:

stupore n 1: lo stupore del bambino che del calcio sa solo che c’é un pallone, bianco e nero da spingere in porta e che oggi non ci saranno ne Zidane o Maradona a farlo …

e meglio ancora lo stupore dei bambini ancora più piccoli che ti vedono, sgranano gli occhi increduli e come le api vengono attirati da tutti questi colori e tirano a sua volta il genitore che sorridendo gli sussurra..”guarda..ci sono i clown”..

stupore n 2: lo stupore dell’adulto o del ragazzo che si ritrova ai margini del campo o passeggia per il centro sportivo, ti vede con la coda dell’occhio e di colpo si ferma e si domanda ..”e questi da dove saltano fuori..”e incuriosito anche lui prende la nostra scia e si avvicina per godersi lo spettacolo…

stupore n 3 : lo stupore dell’avversario. Loro sono già sul campo e si sta scaldando, si passano la palla, fanno i numeri da campione e si incoraggiano l’un l’altro…”dobbiamo vincere”…e….dal cancello ci vedono spuntare in campo, rumorosi, pieni di allegria e senza pretese…

Riuscite a vedere le loro facce?..

La tensione sale sul loro viso e c’e’ chi dice “..e’ uno scherzo”…e che rimane frastornato…

E già … perché quando l’avversario ti guarda dritto negli occhi e ti fa capire che e’ pronto a darti battaglia è una cosa … ma … un avversario clown come si affronta ?

E devo dire che questo e’ lo stupore più difficile da gestire perché per alcuni diventa rabbia e anche cattiveria quando la squadra clown gli ha tenuto testa e la gente ne esaltava la prestazione !

Peccato che non tutti siamo predisposti per riconoscere gioia e allegria quando ce la troviamo di fronte…

La nostra apparizione nel torneo si e’ fermata ai primi gironi,ma in due giorni le nostre partite hanno calamitato l’attenzione di tanta gente, grandi e piccini..e il secondo giorno e’ stata una grande giornata con i laboratori clown e i fantastici aquiloni!!!

Penso che un segno sia stato lasciato nella mente e negli occhi di queste persone, un segno colorato come un arcobaleno, tracciato da un abile pennello sopra una tela ancora da colorare …..e perché no …. da raccontare ….

Dottor Big

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