È venerdì 13 giugno quando, dopo mesi di
trattativa, giunge finalmente l’attesissima fumata bianca: “La Festa per tutti
s’ha da fare”. E come in ogni avventura della Compagnia dei Colori, il Capo
chiama a rapporto: tutti pronti e carichi per vivere una nuova sfida. Questa
volta però il motore che spinge il gruppo non può essere un diesel: il tempo
purtroppo stringe e le attività da fare sono molte. Così i baldi volontari
della Compagnia si armano di ombrelli e mappe dei comuni limitrofi a Brugarolo
e iniziano il volantinaggio, senza tirarsi indietro per le condizioni
climatiche sfavorevoli. Nelle sere successive si procede con i preparativi del
luogo che ospiterà la festa: pulizia della cucina, del tendone, sistemazione
dei tavoli, addobbi, preparazione dell’accoglienza, divisione dei compiti,
carico e scarico di viveri e materiali. Per chi li ha vissuti da protagonista,
questi preparativi hanno contribuito a unire ancora di più i volontari,
rafforzando il gruppo, tanto da permettergli di superare momenti di tensione
che non hanno tardato ad arrivare nei giorni di festa, nella baraonda dei
lavori da svolgere.
E finalmente arriva il tanto atteso giovedì e la
festa ha inizio. I primi protagonisti? Sicuramente i bimbi. Dopo la messa
celebrata da don Giovanni e don Angelo, che ringraziamo per la loro
partecipazione, la festa si inaugura facendo prendere il volo a tantissimi
palloncini colorati. Dopo averli visti volare via, i bambini si sono cimentati
nella preparazione della cena con Nicole, e con Stella nella composizione di
motivi floreali per arricchire di colori i tavoli. Quanta gioia nei volti dei
piccoli mentre cucinavano con le loro mani il cous cous o il tiramisù
all’ananas, quanto divertimento e soprattutto quanta soddisfazione nel vedere i
propri genitori gustare prelibatezze cucinate con tanto amore e dolcezza.
Dopo la fatica dei preparativi della cena, i
bambini si sono goduti un premio speciale: uno spettacolo offerto dal gruppo di
Ciccio Pasticcio Band, che può annoverare nel suo staff il clown Burrino, nato
nella Compagnia dei Colori. Per i clown e gli animatori le serate non
terminavano con la fine del servizio ai tavoli o la fine degli spettacoli
serali. Infatti bisognava riordinare e ripulire tutto e, alla fine, c’era il
momento di revisione, dove si riordinavano le idee e si tiravano le somme della
giornata.
Il venerdì è il giorno della “biciclettata” serale
alla scoperta di zone nascoste della “bassa Brianza”. Un particolare da non
sottovalutare: la pancia dei nostri preparatissimi ciclisti si è riempita
durante il tragitto. Per questo, un grazie di cuore va al gruppo Alpini di
Ronco e al circolo Acli di Osnago per il loro generoso supporto. Al rientro, i
partecipanti, un po’ infangati, riconosceranno: “Un ottimo percorso,
un’originale iniziativa; non avevo mai partecipato ad una biciclettata di
questo genere, la proporrò anche al mio paese”. Chi però non ha avuto il coraggio
di affrontare l’avventura non è stato lasciato solo: ha potuto gustare
un’ottima cena valtellinese (la cucina era comandata da Franco) e in serata ha
assistito allo spettacolo della Yuppy Band, cover band di Adriano Celentano,
che ha fatto cantare e divertire tutti. Poi è la volta del sabato pomeriggio:
sei squadre di calciatori si sono affrontate in un mini torneo, mentre i più
piccoli si sono cimentati con l’aiuto dei madonnari nella realizzazione di
pitture con i gessetti. In serata la festa è stata ani- mata da un gruppo che
ha suonato il liscio, scatenando le danze di tutti, compresi i volontari.
Ma il momento più intenso era alla porte: la domenica il ritrovo è alle
7.30, l’evento che sta per avere inizio è troppo importante per badare all’ora della
sveglia. Un po’ d’agitazione si nota nei volti dei volontari: ci sono tante
cose da sistemare per l’arrivo del cardinale Dionigi Tettamanzi, ma è il
sorriso a prevalere sempre. Molte persone hanno riempito la chiesa, anziani,
giovani e, più importanti, i bambini: molte famiglie che ci seguono da anni,
provenienti da tutta la Lombardia, ci hanno raggiunto per vivere insieme la
messa.
La
celebrazione, arricchita dalla gioia dei canti, è stata ricca di emozioni: le
parole forti e vive del Cardinale sono risuonate nei cuori e nelle menti
ricordando l’importanza di fare volontariato con amore e di affidarsi a Cristo
nelle difficoltà, e lodando l’attività capillare e spensierata della Compagnia
dei Colori che in Lombardia dona, per l’appunto, amore “di tutti i colori”.
Verso
la fine della messa c’è stato il momento dei ringraziamenti. Il primo
ringraziamento è giunto a nonna Adele per l’accoglienza e il servizio
amorevole. Il secondo momento a sorpresa è stato dedicato al nostro dottor
Calzino al quale abbiamo regalato una scatola vuota e un paio di scarpe
vecchie. “Allora dott. Calzino, questo è il messaggio: metti nella scatola le
cose vecchie che vuoi accantonare; oggi vecchi e nuovi clown e animatori
camminano con te per portare amore e colori nel mondo e costruire insieme un
luminoso futuro”.
Infine è stato chiesto al Cardinale e ai preti concelebranti di firmare
una finestra, simbolo del progetto “Accoglienza famiglie” rivolto a tutte le
famiglie dei bimbi che ancor prima del sorriso conoscono, loro malgrado, le
sofferenze della malattia. Vuole essere accoglienza gratuita in alloggi vicino
agli ospedali pediatrici, è dare il calore di una famiglia laddove
la famiglia è lontana, è vivere il gioco al di là della malattia. Piccoli
focolari domestici dove trovare non solo un accogliente alloggio, ma anche una
rete di solidarietà e di amicizia per la vita. La finestra firmata ha voluto
richiamare il Cachot di Bernadette, simbolo di semplicità e purezza ed
espressione del grande sogno che si realizza partendo da semplici luoghi
domestici.
In
serata, a riscaldare gli spiriti dei partecipanti alla festa, un gruppo country
con al seguito una scuola di ballo ha dato spettacolo insegnando a tutti,
grandi e piccoli, i passi del ballo western.
Perlina e Sgabello hanno pensato che per raccontare la “Festa per tutti”
le loro (se pur tante) parole non sono sufficienti, ma servono le “emozioni di
tutti” .
Eccole,
in risposta alla domanda “Se ti dico
Festa per tutti, tu che cosa pensi?”.
IRENE: “Giorni di duro lavoro per arrivare ad un
fine: far passare bellissime giornate nel divertimento alla scoperta anche di
nuove cose (il truccabimbi era una cosa bellissima)”.
AMERAL: “Se dovessi trovare una parola per descrivere
la Festa per tutti sceglierei positività, un termine semplice, ma che contiene
un insieme di significati. Positività è giochi, risate, allegria, balli, festa.
Positività è un abbraccio. È un sorriso, uno sguardo, una mano. Positività è
colori. Colori diversi che insieme splendono. Sono i colori dell’amore, perché
come il cardinale Tettamanzi ci ha ricordato, il colore dell’amore non è il
rosso. L’amore è tutti i colori insieme, con ogni sfumatura e intensità. Festa
per tutti è positività perché con i colori di ciascuno di noi abbiamo colorato
tutte le persone che si sono lasciate avvicinare, abbiamo colorato l’atmosfera,
il cielo con i palloncini, e soprattutto abbiamo colorato sogni e progetti. È
bastato poco, perché tutto diventa più semplice quando si comprende che ognuno
di noi è un insieme di colori. Quando si comprende che ognuno di noi è un
dono”.
3 PALLINE: “Fatica, condivisione, allegria, gioco. Penso
alla soddisfazione che poi ottieni”.
SGABELLO: “Penso ad
una famiglia che lavora unita per un unico scopo: i bambini. E penso al lavoro,
al sudore e alla fatica fatti con il sorriso e la preghiera”.
ORECCHIETTA: “La prima
cosa che mi viene in mente è il sorriso. Sono stati quattro giorni intensi in
cui il lavoro e la fatica ci hanno unito, ma in ogni momento anche quando la
fatica si faceva sentire trovavo sempre una persona pronta a farmi tirar fuori
un sorriso”.
PIUMETTA: “Ad una festa rivolta a soggetti adulti,
bambini, anziani, abili e diversamente abili, donne e uomini di razza e culture
e religioni differenti”.
DOCCETTA: “Penso a qualcosa di bellissimo che vorrei
ripetere al più presto perché mi sono davvero divertita tantissimo”.
DEBORA: “A una festa dove nessuno è escluso, dove ci
si diverte”.
SIMONA: “Bello, gioia, colori, bimbi”.
VESPUCCIA: “Penso ad un luogo pieno di allegria, in cui
c’è sempre qualcuno pronto a strapparti un sorriso e a regalarti il calore di
un abbraccio”.
PASTICCIO: “Che stanchezza, pane e raccolta
differenziata”.
ANDREA: “Lavoro, fatica, sorriso, divertimento,
squadra”.
FORCHET: “Penso a condivisione e fatica, ma tanta
soddisfazione e gioia”.
SALTERELLA: “Penso a qualcosa di bellissimo che vorrei
tanto ripetere l’anno prossimo. Come in ogni uscita Unitalsi c’è un’atmosfera
magica e quando ritorno a casa sento che mi manca qualcosa... perché mi mancate
tutti voi. Tornata a casa dalla Festa per tutti mi sono scese due lacrime per
il dispiacere che fosse finita”.
BRICIOLA: “Festa per tutti: esplosione di vita, è stata
il vivere la normalità di un weekend e di un pranzo in compagnia dove il piatto
principale era l’allegria e la voglia di divertirsi assieme facendo del bene”.
CHITARRINA: “Festa: generosità”.
MATTEO (l’amico batterista): “Una festa semplice e
sentita, contraddistinta da tanta umanità e buoni sentimenti, anche una persona
‘estranea’ come me è stata accolta e benvoluta, come un amico di lunga data.
Spero che l’augurio del Cardinale si possa avverare: che i vostri gesti nati
nel piccolo delle comunità locali possano fare tanto nel grande della Chiesa”.
GARGAMELLA: “Saper coinvolgere i disabili, i giovani e le
famiglie nella realizzazione di un evento è la massima aspirazione di un gruppo
di persone impegnate in un’attività di volontariato”.
Quando si dice “farsi prossimo”
La Festa
per tutti, che si è svolta a Brugarolo di Merate dal 19 al 22 giugno, è stata
un trionfo di servizio generoso e di solidarietà, in pieno stile unitalsiano.
Proprio di questo vorrei parlare, del senso profondo della Festa per noi
volontari e per chi è venuto a condividere salamelle, giochi, musica e
preghiera; elementi diversi, ma cementati dalla volontà di “farsi prossimo” che
è stato lo scopo della Festa, la manifestazione ideata, sviluppata e realizzata
dalla Compagnia dei Colori dell’Unitalsi regionale, che l’ha sostenuta, e con
l’appoggio logistico e il patrocinio della Parrocchia e del Comune di
Brugarolo, al fine di raccogliere fondi a favore del Progetto bambini
dell’Unitalsi nazionale. Il Progetto ha a cuore le famiglie che, per permettere
ai loro bambini di ricevere cure mediche adeguate alla necessità, sono
costrette a trascorrere periodi di media e lunga degenza lontano da casa.
Questo trasferimento, seppure temporaneo, somma alle sofferenze della malattia
il disagio di lasciare la propria dimora e i propri familiari, spesso con costi
economici difficili da sopportare. Pertanto, il Progetto bambini, grazie anche
ai fondi raccolti a Brugarolo, continuerà a offrire alloggio accogliente e
gratuito nei pressi degli ospedali pediatrici di Roma, Bari, Genova, Firenze,
Milano, Padova e San Giovanni Rotondo, con appoggio logistico e supporto da
parte dei volontari dell’Unitalsi che, oltre ad animare le ludoteche dei
reparti pediatrici, garantiscono assistenza pratica e sostegno umano.
”Farsi
prossimo” è stato anche il servizio all’interno della Festa. Infatti a questo
scopo ed in questo spirito i volontari della Compagnia dei Colori (unitamente
ad altri amici e volontari del territorio che sempre gratuitamente hanno
animato la Festa) hanno dedicato tempo, risorse umane e professionali ed entusiasmo
all’organizzazione e poi alla gestione di quelle quattro bellissime giornate.
Il
tendone di Brugarolo era colmo di mani attive, di sorrisi, di là della fatica.
Ho visto quel tendone farsi casa, impossibile ringraziare e nominare tutti,
ricordo la chef Nicole che ha rinunciato alla propria festa di compleanno per
cucinare con i bambini il giovedì sera; la fatina del “truccabimbi” davanti a
file di bambini in spasmodica attesa di trasformarsi in pirati o in farfalle; i
madonnari di Bergamo e l’esperienza artistica che hanno regalato e, non da
ultimo, il cardinale Dionigi Tettamanzi che ha celebrato la messa domenicale
mostrando anche che cosa significa “stare” in comunità, prestandosi a momenti a
sorpresa al termine della liturgia. Nulla dirò sulla sorpresa per nonna Adele e
per Dr. Calzino, altrimenti è la volta buona che si emozionano.
Il “farsi prossimo” è
stato, infine, l’accoglienza e lo spirito dello stare insieme nella Festa.
Nuclei familiari, bambini e giovani, persone di tutte le età e condizioni,
anche con problemi di disabilità, in spirito di festa, hanno condiviso momenti
di convivialità, di sport, di gioco, di musica, esprimendo i valori
dell’amicizia, della solidarietà, del volontariato. Si può capire, quindi, la
scelta del nome “Festa per tutti”.
L’Unitalsi
e la Compagnia dei Colori l’hanno realizzata per abbracciare bisogni, contenere
persone, coinvolgere ospiti, nella speranza e nell’intento di far sentire tutti
“speciali”, perché riteniamo “speciali” per il loro coraggio le persone cui
saranno erogati i proventi, “speciali” tutti coloro che sono venuti a trovarci
e “speciali” tutte le formichine operose che ho visto lavorare sotto il
tendone.
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